Donne e istruzione professionale a Milano nel Novecento

Genere, lavoro e cultura tecnica tra passato e futuro

Donne e istruzione professionale a Milano nel Novecento

Le prime forme di istruzione professionale a Milano risalgono al XIX secolo, tra le quali la emerge l’attività della Società generale di mutuo soccorso per operaie nel 1862. Pochi anni dopo, nel 1870 nascono le Scuole professionali femminili. Nonostante ciò, all’inizio del Novecento Milano presenta poche scuole professionali femminili, perlopiù di origine privata. Un contributo essenziale è dato dalla Società Umanitaria (1893), la quale sostiene le iniziative delle Scuole preparatorie femminili e della Scuola pratica agricola femminile. A partire dal 1905, la Società Umanitaria si dedica per conto proprio alla formazione delle studentesse e inaugura una Scuola Professionale Femminile con corsi di sartoria, ricamo, stireria, biancheria e cucina, cui accedono gratuitamente le fanciulle con almeno 12 anni, dotate della licenza elementare. Un altro ruolo importante è svolto dall’Unione Femminile che promuove, nel 1903, la Scuola di disegno professionale per le piccole lavoratrici e dal 1911 propone i corsi per delegata sociale e sanitaria ed infermiera, ma entrambi i progetti devono attendere prima di essere attivati. Un corso professionalizzante per infermiere fu attivato solamente durante la prima Guerra Mondiale, nel 1917. Non pochi sono stati i tentativi di istituire corsi professionali negli anni Venti e Trenta, ma la svalutazione del lavoro femminile da parte del regime fascista fa sì che restino attivi solo i corsi magistrali e di cucito. A seguito del secondo conflitto mondiale emergono per le donne occasioni di lavoro nelle professioni socio-sanitarie ed ispettive, così nel 1946 la Società Umanitaria dà vita all’Unione nazionale per le scuole di assistenza sociale (Unsas), retta fino al 1965. La grande crescita dell’economia milanese favorisce le opportunità di formazione professione e si moltiplicano le scuole che cercano di rispondere alla domanda di segretaria d’azienda, assistenti sanitarie, interpreti, estetiste, figuriniste, indossatrici, architette e giornalista. Il commercio e il terziario si rivelano, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, i campi più proficui, mentre i corsi tradizionali legati alla sartoria si riconvertono nelle espressioni più raffinate.

Bibliografia

R. Di Fazio e M. Marcheselli (a cura di), La signorina Kores e le altre. Donne e lavoro a Milano (1950-1970), Milano, Enciclopedia delle donne, 2016.

F. Imprenti, Cento anni di istruzione professionale femminile a Milano. Genealogie e eredità, in E. Betti e C. De Maria (a cura di), Genere, lavoro e formazione professionale nell’Italia contemporanea, Bologna, Bononia University Press, 2021, pp. 71-85.

C. Martinelli, Formare le madri. L’istruzione professionale femminile durante il fascismo, in «Rivista di Storia dell’Educazione», 7 (1), 2020, pp. 71-82.


Fonti e documenti