Istituto Tecnico Aldini Valeriani

Genere, lavoro e cultura tecnica tra passato e futuro

Istituto Tecnico Aldini Valeriani

L’Istituto Aldini Valeriani è una delle più antiche scuole tecniche d’Italia.

Nato nel 1844 col nome di Scuole Tecniche Bolognesi, grazie ai lasciti del fisico Giovanni Aldini (1762 – 1834), dell’economista Luigi Valeriani (1758-1828) e all’impegno del Comune di Bologna l’Istituto – familiarmente “le Aldini” – ha formato maestranze, tecnici e imprenditori che hanno contribuito a creare un dinamico sistema produttivo basato sull’innovazione, il saper fare e la qualità portando l’economia locale all’eccellenza mondiale in alcuni campi della motoristica e dell’automazione meccanica.

L’Istituzione ebbe il merito di rilanciare su nuove basi lo sviluppo produttivo del territorio dopo la crisi del setificio bolognese che per diversi secoli aveva garantito alla città solidità finanziaria e ricchezza. Per la fase di sperimentazione, una commissione, indicata da Aldini e composta da artigiani, professori universitari e consiglieri comunali, formula il progetto della scuola sull’esperienza parigina del Conservatoire des Arts et Métiers, assunto come modello di istruzione tecnica moderna.

Nel 1878 la scuola assume il nome di Istituto Tecnico per le Arti e i Mestieri e si trasferisce nei locali dell’ex Convento di Santa Lucia, oggi Aula Magna dell’Università. La riorganizzazione dell’Istituzione introduce un nuovo concetto di formazione tecnica basato sulla Scuola-officina, con lezioni teoriche affiancate alla pratica e al lavoro manuale, e spazi e macchinari tipici della fabbrica, dalla falegnameria alla fucina. La Scuola-officina diviene così un importante strumento dialettico in rapporto con i settori chiave della produzione industriale: al suo interno si forgia non solo un moderno tessuto operaio, ma anche la futura classe imprenditoriale bolognese, favorendo di conseguenza la crescita produttiva della città.

Già a fine Ottocento la Scuola ha al suo interno un museo di macchine e materiali storici che, insieme alle acquisizioni successive, documentano l’evoluzione tecnologica dei processi produttivi dell’epoca. Parte di questi oggetti, recuperati e restaurati dal Comune di Bologna, sono oggi parte delle collezioni del Museo del Patrimonio Industriale.

Dieci anni più tardi scuola si trasferisce in via Bassanelli, nella periferia nord; il moderno complesso, opera di Franco Bergonzoni e Umberto Daini, è diviso in grandi corpi di fabbrica con aule, laboratori e palestre con anche una fonderia e un cantiere edile coperto. La scuola, comunale per oltre 150 anni, diventa statale nel 2008.


Bibliografia

  • Comune di Bologna, Macchine, scuola, industria: dal mestiere alla professionalità operaia, Bologna, 1980.
  • R. Curti, M. Grandi (a cura di), Imparare la macchina: industria e scuola tecnica a Bologna, Bologna, 1998
  • A. Campigotto, M. Grandi, A. Zoeddu (a cura di), Lima, tornio, fucina: l’Aldini Valeriani, la più antica Scuola Tecnica di Bologna, nell’Archivio fotografico del Museo del Patrimonio Industriale, Bologna, 2016