Il lavoro femminile ha rivestito un ruolo centrale nell’azione e nella riflessione di organizzazioni sindacali, associazioni femminili e istituzioni locali nei primi due decenni della Repubblica, in particolare nel contesto emiliano-romagnolo.
Diritto al lavoro, parità salariale, accesso a tutte le carriere, istruzione professionale e stabilità dell’occupazione, sono solo alcuni dei principali temi rivendicativi che caratterizzarono le battaglie delle donne italiane dal dopoguerra alla fine degli anni Sessanta.
Negli anni del miracolo economico l’Emilia-Romagna registrò un’espansione senza precedenti delle maestranze femminili nell’industria: le lavoratrici passarono da poco più di 60.000 (1951) a poco meno di 110.000 (1961); un terzo delle quali si concentravano nella provincia di Bologna.
Nelle fabbriche bolognesi, il lavoro femminile appariva una realtà non solo di lungo periodo ma addirittura più consistente rispetto al contesto regionale. Le donne costituivano circa un terzo dell’occupazione complessiva ed erano presenti, come testimonia la documentazione fotografica esposta, in una vasta gamma di settori, tra i quali spiccavano il tessile-abbigliamento, l’alimentare, la chimica e la metalmeccanica. In quest’ultimo comparto si concentravano poco meno di un quinto delle lavoratrici industriali bolognesi (1961), con una crescita significativa, rispetto al decennio precedente, legata all’impetuosa espansione della metalmeccanica.
La maggioranza delle lavoratrici della manifattura bolognese negli anni Cinquanta e Sessanta era impiegata in qualifiche operaie e in misura minore impiegatizie. Pochissime le donne che ricoprivano ruoli dirigenziali e le imprenditrici, per quanto non del tutto assenti, come evidenziano alcuni profili biografici
Bibliografia
- G.Tassinari, Il lavoro femminile in Emilia-Romagna, in ScuolaOfficina, 1/2020.
- E.Betti, Le ombre del fordismo. Sviluppo industriale, occupazione femminile e precarietà del lavoro nel trentennio glorioso (Italia, Emilia-Romagna, Bologna), Bononia University Press, Bologna, 2020.
