Donne e istruzione tecnica agraria, le prime perite (1950-1970)

Genere, lavoro e cultura tecnica tra passato e futuro

Donne e istruzione tecnica agraria, le prime perite (1950-1970)

All’indomani della seconda Guerra mondiale, l’istruzione tecnica agraria è ancora normata dalla legge 15 giugno 1931, n. 889 sul “Riordinamento dell’istruzione media tecnica”, mentre i programmi didattici sono gli stessi redatti nel 1936. Ancora più di quello industriale, questo percorso di istruzione si caratterizza per un’esclusiva presenza maschile tra gli alunni. Vi è però, nell’anno scolastico 1946-’47, una prima studentessa iscritta al primo anno di un istituto tecnico agrario in Calabria. Proprio in questa regione assistiamo alle prime iscrizioni femminili, 3 negli a.s. 1950-’51 e 1951-’52. Nonostante il ventaglio di provenienze cominci ad ampliarsi, i numeri restano esigui, tanto che solo nell’anno scolastico 1955-’56 si registrano 10 alunne, provenienti rispettivamente dal Piemonte (1), Veneto (1), Emilia-Romagna (3) e Sicilia (5). Trascorsi 10 anni dalla prima alunna iscritta ad un istituto tecnico agrario, a fronte di sole 14 iscritte, nell’a.s. 1956-’57 vi è la prima ragazza che supera gli esami di abilitazione, diplomandosi come Perito agrario, titolo “che abilita all’esercizio professionale e alle funzioni di dirigente di medie aziende agrarie, di coadiutore dei direttori di grandi aziende, di tecnico nelle scuole e negli istituti di istruzione agraria e di esperto nelle cattedre ambulanti di agricoltura”. Nel 1961, il D.P.R. 30 settembre 1961 n. 1222 riformula i programmi didattici ed i percorsi formativi degli istituti tecnici, ivi compresi gli istituti agrari. Nello stesso anno scolastico viene superato il numero di 100 iscritte, 218 alunne distribuite in 11 regioni. Bisogna però attendere gli esami di abilitazione tecnica dell’a.s. 1966-’67 per vedere diplomarsi più di 100 ragazze, 109 su un totale di 117 candidate. Le aspiranti perite, nell’a.s. 1969-’70 raggiungono le 1020 unità. Tra l’immediato dopoguerra e la fine degli anni Sessanta, l’incidenza delle studentesse sul totale degli studenti iscritti a questi istituti passa dallo 0,02% del 1946-’47 (6.463 iscritti) al 6,6% dell’a.s. 1969-’70 (15.460), per la maggior parte concentrate nell’Italia meridionale.

Bibliografia

  • Alessandra Cantagalli, Istruzione e tecnica. I periti industriali dall’Ottocento a oggi, Bologna, Bononia University Press, 2012.

  • ISTAT, Annuario statistico italiano, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 1944-‘48, 1971.

  • Legge 15 giugno 1931, n. 889, Riordinamento dell’istruzione media tecnica.


Fonti e documenti