Gilberta Gabrielli Minganti

Genere, lavoro e cultura tecnica tra passato e futuro

Gilberta Gabrielli Minganti

Gilberta Gabrielli nasce a Bologna il 6 febbraio 1897. Appena ventunenne sposa Giuseppe Minganti, che affianca e segue fin dagli inizi dell’attività in Via della Fontanina, e poi in Via Ferrarese, occupandosi perlopiù di pratiche amministrative e contabilità, ma disponibile anche, nel momento del bisogno, al ruolo di infermiera o magazziniera. Sostiene l’operato di Giuseppe, vantandosi unicamente “dell’esser stata un’ottima moglie”, sino alla sua morte prematura, nel 1947, quando lo sostituisce prendendo le redini dell’Azienda. La coadiuveranno in seguito i nipoti Franco Gabrielli e Lello Zambonelli. Le sue capacità decisionali, unite ad investimenti mirati, portano le Officine Minganti ad assumere un ruolo di rilievo internazionale tale da permetterle di trattare alla pari con i “più arcigni capitani d’industria”, tra i quali ben presto viene lei stessa annoverata. Pur non possedendo, per sua ammissione, conoscenze tecniche, dimostra una naturale attitudine a dirigere l’azienda, decidendo la costruzione di un nuovo impianto, inaugurato nel 1958, per assecondarne la crescita.

L’intelligenza con la quale Gilberta Gabrielli guida la Minganti, riconosciuta negli ambienti industriali e sottolineato dalla stampa nazionale, le valgono la nomina a Cavaliere del Lavoro, il 2 giugno 1964, diventando la prima donna a ricevere questo titolo. Due anni più tardi, nel 1966, le viene conferito inoltre il premio Isabella d’Este. Muore nel luglio 1970.


Bibliografia

  • 45 anni di vita della G. Minganti & C. - Bologna, 1919-1964, Tip. del commercio, Bologna 1964
  • P. Francia, È morta Gilberta Minganti, 11 luglio 1970
  • A. Campigotto, R. Curti, M. Grandi, A. Guenzi, Prodotto a Bologna. Una identità industriale con cinque secoli di storia, Renografica, Bologna 2000
  • E. Betti, A. Campigotto, B. Fragnelli, M. Grandi (a cura di), Noi siamo la Minganti. Bologna e il lavoro industriale tra fotografia e memoria, 1919-2019, Bologna, Istituzione Bologna Musei-Museo del patrimonio industriale, 2020